Cataratta

QUANDO IL CRISTALLINO SI OPACIZZA E LA VISTA DI RIDUCE

Differenza tra un cristallino sano e uno affetto da cataratta

La cataratta è un’opacità del cristallino, la lente interna del nostro occhio che funziona un po’ come l’obiettivo di una fotocamera: focalizza la luce sulla retina e regola la vista da lontano e da vicino.
Quando il cristallino perde la trasparenza la visione diventa sfocata, poco limpida. È un po’ come cercare di vedere attraverso una finestra appannata: la vista risulta annebbiata e può dare problemi alla guida, nella lettura e nelle normali attività quotidiane. La cataratta inizia a manifestarsi con l’età, in genere dai 60 anni in poi; è quindi piuttosto comune tra i pazienti più anziani.

Possono passare anni prima che i problemi di vista comincino a manifestarsi, ma col passare del tempo la cataratta può aumentare a causa dell’opacizzazione progressiva del cristallino e la vista ridursi sempre di più: vediamo allora quali sono i sintomi da tenere d’occhio per identificare precocemente il problema e gli eventuali fattori che possono contribuire al suo sviluppo.

L’invecchiamento è tra i fattori principali

Tra le cause della cataratta, l’invecchiamento è sicuramente la più comune. Già dai 40 anni le proteine che compongono il cristallino iniziano a modificarsi e a ridurne la trasparenza, e attorno ai 60 anni la cataratta può diventare sintomatica e la vista cominciare ad annebbiarsi.

Non sappiamo con certezza quali siano i fattori scatenanti ma gli specialisti di tutto il mondo ne hanno identificati alcuni che, con ogni probabilità, contribuiscono a causare la cataratta. Tra questi troviamo:

  • fumo
  • traumi all’occhio
  • l’uso a lungo termine di steroidi e altri farmaci
  • raggi ultravioletti
  • alcune malattie, come il diabete
  • radioterapia

Ma come si manifesta la cataratta? Possiamo fare qualcosa per contenere i danni? Vediamolo.

Impara a riconoscere tutti i segnali spia

Il cristallino normale ha il più alto contenuto di proteine (38% del peso) di qualsiasi altro tessuto del corpo umano. Nel tempo alcune proteine si accumulano impedendo una libera circolazione dell’acqua all’interno del cristallino. Ne consegue una riduzione della trasparenza. La retina quindi non riceverà più immagini chiare e invierà immagini sfocate al nervo ottico.
Inizieranno allora a manifestarsi diversi sintomi della cataratta, tra cui:

  • visione offuscata
  • aloni intorno alle luci
  • difficoltà a riconoscere una persona un oggetto quando si è abbagliati dal sole
  • diminuzione della visione notturna, con fastidio alla luce dei fari delle auto
  • colori sbiaditi
  • visione sdoppiata con l’occhio affetto (diplopia monoculare)

Nella maggior parte dei casi i sintomi della cataratta peggiorano lentamente, inoltre il paziente finisce per abituarsi e adattarsi a loro senza realizzare quanto la sua vista sia compromessa.

Il contributo dell’esame della lampada a fessura

Nella maggioranza dei casi la diagnosi della cataratta si fa con l’esame della lampada a fessura o biomicroscopia, che valuta la trasparenza del cristallino. Tale trasparenza può essere fotografata e comparata nel tempo. Un altro esame è la misura dell’acuità visiva grazie al quale si può valutare il peggioramento nel tempo. Se la cataratta non risulta evidente, si può ricorrere a un altro tipo esame: l’aberrometria.

L’aberrometria

L’esame che “misura” la cataratta

Alcune cataratte non sono così evidenti alla lampada a fessura, ovvero il microscopio con cui osserviamo l’occhio. In questi casi ci viene in aiuto l’aberrometro, uno strumento sofisticato che può indicarci il grado di opacizzazione del cristallino e darci una misura oggettiva su una scala da 1 a 10 (dove il 10 rappresenta un cristallino completamente trasparente).

Lo strumento è anche in grado di rappresentare il modo in cui il paziente vede una lettera in funzione delle aberrazioni ottiche presenti e farci così capire se la scarsa qualità visiva è dovuta a patologie della cornea o alla presenza di cataratta.

Con il tempo la cataratta interferisce sempre di più con la vista, al punto da non poter essere più ignorata. Quando la vista è irrimediabilmente compromessa, bisogna allora ricorrere all’unica soluzione efficace: l’intervento chirurgico.

La soluzione definitiva

Saranno l’oculista e il paziente a decidere quando è il momento giusto di operare la cataratta. Non c’è una regola: ci sono pazienti insoddisfatti della qualità della loro vista, anche con una cataratta lieve, e pazienti che arrivano a vedere molto poco prima di lamentarsi. Se il paziente ha una vita attiva e soprattutto guida, è meglio che l’intervento sia fatto precocemente. L’intervento è meno complesso e più veloce quando la cataratta è meno matura. Scopri l’intervento di cataratta →

Il prof. Corsi si occupa anche di pazienti affetti da patologie oculari che complicano la cataratta, tra cui:

  • pseudoexfoliatio lentis
  • cataratte traumatiche
  • cataratte ipermature
  • cristallini dislocati
  • pupille che non si dilatano
  • cataratte post radiazioni
  • occhi incavati
  • cataratte congenite
  • cataratte post chirurgia refrattiva o post vitrectomia (cataratte secondarie)
  • cataratte con floppy iris syndrome

Non lasciare che la cataratta interferisca con la tua vita

Un intervento può restituirti la vista e la normalità

La cataratta è una malattia che peggiora nel tempo e non può essere ignorata per sempre.
Se la tua vista è annebbiata, non aspettare. Prenota una visita presso il nostro centro oculistico: un intervento alla cataratta può risolvere per sempre il tuo problema.

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